fsf-bangladesh-2

Workshop costruzione ausili ed ortesi – Progetto PACE della Rishilpi International onlus (2012-2019 Bangladesh)

Allestimento di un Workshop per la costruzione di ausili ed ortesi – Progetto PACE della Rishilpi International Onlus (2012-2019 Bangladesh)

Ft: Valeria Poeta

Sono stata più volte in Bangladesh per partecipare ad un progetto della Rishilpi International onlus presso il loro Centro di Riabilitazione nel distretto di Satkhira, una delle regioni più povere del Paese. Il progetto, sostenuto dall’Associazione Strabordo onlus e dalla Chiesa Valdese, aveva come finalità l’allestimento di un Workshop per la costruzione di ausili e la relativa formazione del personale locale. In questo periodo sono stati consegnati alle persone con disabilità, per lo più bambini, circa 600 presidi riabilitativi costruiti nel Workshop e sono stati erogati 10 corsi di formazione. Tra le ultime produzioni, c’è una sedia con sistema posturale che probabilmente è, come loro mi hanno detto, la prima costruita nel Bangladesh.

Attualmente il Workshop è in grado di produrre autonomamente ausili ed ortesi e di sostenersi economicamente.

Spesso ripenso a questo periodo così denso di avvenimenti, di conoscenze e persone meravigliose. Ripenso ai miei amici Bengalesi con i quali sono ancora in contatto ed alle molte persone che hanno collaborato in forme diverse, mettendosi in gioco in prima persona come i miei colleghi o nel completo anonimato come i moltissimi donatori. Ripenso alla paura iniziale di fronte a un progetto che sembrava troppo grande per la nostra associazione Strabordo. Ricordo tutte le incertezze ed i dubbi che inevitabilmente si incontrano in un percorso così lungo. Momenti necessari che ti fanno riflettere e ti aiutano a migliorare, ma che non avrei superato se non avessi avuto sempre al mio fianco l’associazione FSF che, oltre a partecipare economicamente al progetto, non mi ha mai fatto mancare sostegno umano e professionale. Faccio parte di FSF da più di 10 anni ed è solo grazie a loro che ho potuto formarmi adeguatamente e partecipare a dei progetti di cooperazione internazionale.

Solitamente si conclude il racconto dicendo che quello che si è ricevuto è molto più di quello che si è dato. E’ un’affermazione che condivido, ma che non riuscirei a spiegare se non scrivendo un libro! Perciò, preferisco concludere con un’altra considerazione che questa esperienza mi ha confermato: lavorare insieme è il solo modo per raggiungere un obiettivo anche quello che sembra impossibile. Se l’idea è buona e gli obiettivi sono giusti, si riescono a coinvolgere le persone, creare contatti, trovare soluzioni ai problemi, moltiplicare le forze. Non bisogna limitare i propri sogni ed i propri progetti, ma renderli concreti e raggiungibili lavorando insieme a chi li condivide.

Comments are closed.