Il compito della riabilitazione nei Pvs è quello di rendere i disabili delle persone diversamente abili, questo non è un gioco di parole ma vuol dire fare in modo che la persona disabile, che è colui sta più in basso sulla scala sociale, in quanto sofferente, castigata da dio, incapace sostenere i soliti ruoli sociali e che è un peso per la famiglia. Riesca a togliersi di dosso tutto questo disagio,con la cura, con l’apprendimento di nuove abilità e conoscenze che gli permettano di diminuire la sofferenza e di essere utile a se stesso e agli altri.
Tutto questo può avvenire solo smantellando il suo disagio, il suo stare male.
Devo quindi capire cos’è questo malessere, sapere su cosa si basa per poterlo affrontare in modo proficuo, ottenendo veramente la riabilitazione della persona.
Il disagio della persona disabile nei Pvs, si può generalmente riassumere con tre fattori che si intersecano tra loro ma che hanno fonti diverse:
Disagio personale, dato dalle condizioni fisiche,dolore, malattia, dispiacere di non poter fare ciò che si desidera di dover dipendere ecc…
Disagio dato dalla famiglia, perché non è normale?chi lo cura? che prospettive ci saranno? È un peso per tutti, chi paga?
Disagio dato dalla comunità, sei disabile per castigo di dio, hai ricevuto il malocchio, è meglio nasconderti ecc…
Come riabilitare?
Abbattere il disagio personale, curare la malattia( medico, ospedale , intervento, medicine) ricerca di ortesi o ausili per recuperare la funzionalità . Il tutto deve essere fatto senza imitare la nostra perfezione ma ricercando la loro funzionalità.
Bisogna valutare bene prima di dare indicazioni per interventi chirurgici, oppure ortesi o ausili.
Rendere partecipe la persona e la sua famiglia del suo processo riabilitativo.
Cambiare poche cose alla volta ed aspettare che siano assimilate.
Non esportare attrezzature ma solo l’idea, il concetto e realizzarlo sul luogo con i materiali locali.
Contenere il disagio della famiglia, curare la persona disabile spiegandone le sue caratteristiche alla famiglia. Coinvolgere la stessa nella cura della persona e stimolare il suo inserimento nella società.
Rendere la persona il più possibile autonoma e capace di essere utile a se stesso e agli altri.
Creare se possibile un percorso riabilitativo che gli dia la possibilità di diventare fonte di reddito.(scuola – lavoro)
Cambiare la comunità, il fisioterapista lavora nella comunità attraverso la dimostrazione e la formazione.
Si dimostra alla persona singola e alla comunità che lavorando, seguendo un programma si supera la disabilita perché si acquisiscono nuove capacità e la persona sta meglio e così anche chi a circonda.
Con la formazione devo aiutare a capire, sia a livello scientifico che umano che cos’è la disabilita facendo corsi per genitori, per volontari, per insegnanti. Tutti devono credere che il disabile è una persona , e tutti devono sapere che se viene seguita ed aiutata migliora ed ognuno può fare qualche cosa.
Per fare tutto questo il terapista non può essere solo un bravo tecnico ma anche un buon comunicatore, deve saper organizzare, lavorare in equipe con altre figure professionali sia in ambito medico che sociale, deve intersecarsi con il tessuto sociale, capire veramente la persona che ha di fronte e quindi deve sapere anche ascoltare. Solo così potrà togliere il disagio alla disabilita e riabilitare veramente una persona, dandole dignità e coraggio per affrontare la vita nel suo angolo di mondo.