Solidarietà in Romania
Ft.: Angelo Fabbri – coordinatore A.I.F.I. del Progetto solidarietà in Romania
L’iniziativa intrapresa dalla nostra Associazione, è nata in risposta alla richiesta formulata dal Presidente dell’Associazione Bambini in Emergenza Dott. Mino Damato: Si è avviato così un progetto, che prevede un intervento presso l’ospedale Victor Babes di Bucarest da parte di Terapisti della Riabilitazione-Fisioterapisti, iscritti all’A.I.T.R., per un periodo non inferiore a un anno (termine previsto maggio 1998).
La presenza di due terapisti comporta una turnazione degli stessi ogni due settimane.
Le patologie da trattare sono secondarie a sovrainfezioni da HIV (toxoplasmosi, citomegalovirus, ecc.) con danni a livello centrale e/o periferico, quali encefalopatie e danni di natura ortopedica o da post coma.
Attualmente i bambini ricoverati presso le strutture del Victor Babes, Casa Doru 1, Casa Doru 2, Casa Andreia sono circa 100. Sono tutti bambini compresi tra un e quindici anni. Essi hanno contratto la malattia perché sottoposti a trasfusione di sangue infetto o sottoposti a vaccinazioni con vaccini non controllati, e con siringhe non monouso. Questo avveniva durante il regime dittatoriale comunista di Nicolau Ceaucescu e di sua moglie Elena.
Molti bambini, sono abbandonati dalle famiglie a causa del grave stato di povertà che esiste ancora oggi in Romania. Come Vicepresidente dell’AITR Lombardia promotrice del Progetto e come Coordinatore dello stesso, mi sono recato il 21 marzo 97, a Bucarest con il collega Plebani che collabora al coordinamento, per l’inaugurazione di Casa Andreia, l’ultimo padiglione aperto dall’Associazione Bambini in Emergenza, ed è da quel giorno che la nostra presenza in Romania è costante. Con il collega Plebani abbiamo per la prima volta censito tutti i piccoli malati, facendo una valutazione del loro stato e delle loro patologie. A tutt’oggi i terapisti che si sono recati in Romania sono più di trenta e con la fine del progetto previsto per il maggio 98 dovrebbero essere un centinaio.
L’attuazione del progetto si esplica in due momenti:
1) Momento Formativo, è rivolto a tutti coloro che partecipano al progetto, questo primo momento prevede la collaborazione con il reparto di malattie infettive II divisione Primario Prof.ssa Antonietta Cargnel dell’Ospedale Sacco di Milano, questo per consentire ai terapisti un approfondimento conoscitivo sull’infezione da HIV e sulle modalità di intervento riabilitativo sul paziente HIV positivo
2) Il secondo momento si esplica in attività di carattere essenzialmente operativo Questo momento si divide in tre fasi:
Formulazione di una cartella valutativa realizzata in collaborazione con l’équipe medica, che collabora strettamente con il nostro progetto. Essa è composta da un neuropsichiatra infantile, un ortopedico e un fisiatra: la valutazione si esplica poi nella proposizione di un programma terapeutico-riabilitativo individualizzato per ogni singolo paziente. I medici in questione sono già stati più volte in Romania lavorando a strtto contatto con i terapisti.
Il trattamento delle singole patologie, secondo il programma delineato.
L’attività formativa di tutoring per il personale locale. Si prevede che questa attività venga rivolta essenzialmente al personale infermieristico e ausiliario locale. Si tratta di una forma di addestramento, che ha lo scopo di porre il suddetto personale nella condizione di attuare un’attività di mantenimento delle funzioni motorie dei piccoli pazienti nell’arco della giornata.
Il nostro progetto ha avuto il patrocinio della regione Lombardia tramite l’assessorato alla sanità il cui responsabile è l’assessore Borsani.
Di concerto con la regione ci stiamo adoperando affinchè tutti i terapisti che aderiscono all’iniziativa possano assentarsi dal lavoro se dipendenti senza dover perdere nulla a livello contributivo, la risposta della regione a tal proposito è stata positiva.
Che dire ancora di più? Il tempo è breve. Come AITR Lombardia non possiamo far altro che ringraziare tutti i colleghi che sono partiti e che partiranno verso Bucarest, sarebbe bello che questo progetto non finisse mai. Molti colleghi mi chiamano ancora per sapere, per dare la loro adesione spero che sia possibile continuare fino alla fine del 1998 e non a maggio 98.
C’è bisogno, abbiamo bisogno di tutti